Prendocasa, tre anni di lotta contro l’arroganza e la speculazione. E questo è solo l’inizio!
Quando nel dicembre 2007 un gruppo di precari occupò un appartamento di proprietà dell’INPS sfitto da anni, esponendo per la prima volta in città lo striscione del Progetto Prendocasa, si riaccendeva nella città di Pisa un percorso antagonista che del diritto all’abitare ha sempre fatto una battaglia prioritaria, ma nel contempo nasceva qualcosa di nuovo e importante.
Nasceva un progetto capace di intercettare i bisogni di settori sociali sempre più ampi, in cui mese dopo mese si sono identificati precari, disoccupati, famiglie, studenti, italiani e migranti, messi in ginocchio da una crisi che trova nell’emergenza abitativa uno dei suoi sfoghi più drammatici.
In questi tre anni si sono moltiplicate le occupazioni di case INPS in via di cartolarizzazione e di case del DSU in corso di svendita; è stato aperto lo sportello dei diritti che ha raccolto le istanze di dignità e riscossa di moltissime persone, organizzandole in percorsi di lotta; sempre più forte è stato l’intervento della volante antisfratto, per resistere ed ottenere soluzioni alternative per le famiglie non più in grado di pagare affitti esagerati; sono state elaborate numerose inchieste per svelare alcuni degli scandali di speculazione immobiliare della nostra città, dove la giunta comunale procede a colpi di varianti urbanistiche regalando intere parti di territorio ai palazzinari senza scrupoli.
Soprattutto, con l’occupazione del 13 marzo 2010 delle famiglie di via Marsala, è stato aperto un varco nel silenzio dominante nella nostra città riguardo ai drammi degli sfrattati e dei senza casa; l’occupazione di un palazzo di Pampana, uno dei principali speculatori pisani, ha portato a galla le responsabilità dei grandi privati nel determinare la crisi abitativa con affitti da capogiro e interi quartieri destinati alla rendita, e l’impotenza e la non volontà di intervenire da parte del Comune, che avrebbe i mezzi per arginare lo strapotere dei palazzinari.
Ma per noi questo terzo anniversario è solo un nuovo punto di inizio, perché ancora tantissime sono le battaglie da portare avanti, per dare voce alle persone che vivono in solitudine la difficoltà nel pagare un affitto, per moltiplicare la forza delle nostre rivendicazioni, per costruire una società dove i diritti non siano una merce.
È fuori da ogni dubbio quindi che lo striscione del Progetto Prendocasa riapparirà spesso in città nei prossimi anni, all’interno dei cortei e appeso alle finestre delle case occupate, nei picchetti antisfratto e nei momenti di socialità.
Tre anni di lotta contro l’arroganza e la speculazione. E questo è solo l’inizio.