Abbuffate elettorali
All’interno della campagna elettorale permanente che sta ammorbando la nostra città ormai da mesi, torna a far capolino Salvini, invitato speciale alla cena di ConfCommercio che si terrà venerdì sera, proprio a due giorni dal ballottaggio.
Il leader della Lega tornerà quindi nella nostra città, per la prima volta nella sua nuova veste di Ministro degli Interni, fresco delle polemiche sul caso Aquarius e sulle indecenti parole indirizzate alla famiglia di Giulio Regeni, solo per dirne un paio.
Ad ospitare il tutto ConfCommercio, una delle più importanti lobby di imprenditori, che nella nostra città, però, ha sempre tessuto relazioni col Partito Democratico. Perché dunque imbastire questo sgarbo alla vigilia del ballottaggio fra Conti e Serfogli? E’ presto detto, si tratta principalmente di una mossa per rispondere alle manovre di ConfEsercenti, l’altra lobby di commercianti, che nella nostra città trova uno dei principali esponenti in Antonio Veronese. Veronese in queste amministrative si è presentato come candidato sindaco, sostenuto da due liste civiche fortemente critiche con l’operato del PD, raggiungendo anche una discreta percentuale, per poi annunciare il sostegno a Serfogli nel ballottaggio. Da questo inciucio dovrebbe guadagnare, in caso di vittoria, la poltrona di Assessore al Commercio. Manovra che ha fatto infuriare ConfCommercio, che ha deciso di vendicarsi con l’invito scottante a Matteo Salvini come ospite d’onore della cena annuale organizzata sul Ponte di Mezzo durante il giugno pisano.
A determinare il ballottaggio saranno quindi gli interessi privatistici e le schermaglie rancorose delle differenti lobby economiche; nulla di nuovo in realtà, ma è bene ricordare ancora una volta che è di questo che stiamo parlando.
La patetica vicenda della cena sul ponte si è poi sviluppata così: Regione e Comune, che patrocinavano l’evento hanno minacciato di ritirare il proprio appoggio (immaginiamo il livore del Partito Democratico quando si è accorto di star finanziando la campagna elettorale della Lega); ConfCommercio si è arrampicata sugli specchi dicendo di aver invitato tutti gli esponenti del Governo e che solo Salvini si era dato disponibile (bugia, appena un paio di giorni prima avevano pubblicamente ringraziato la Ceccardi che si era prodigata per far approdare il discusso ospite all’evento); hanno poi dichiarato che non sarebbe stato un appuntamento di campagna elettorale e che Salvini non avrebbe parlato di politica (immediatamente smentiti dalla stessa Ceccardi che invece ha detto che non avrebbe certo tappato la bocca al leader leghista). Il compromesso è stato trovato infine estendendo l’invito anche a Maurizio Martina segretario del PD, che sarà anch’egli presente alla cena in una sorta di par condicio culinaria (e tendenzialmente si troverà a far la parte dell’utile idiota di fronte al carisma del neo-Ministro).
Tornando a Serfogli, la trattativa con Veronese (ma anche con un’altra candidata sindaca imbarcata verso il ballottaggio, Maria Chiara Zippel) ha mostrato come l’ormai ex assessore stia giocando tutte le sue carte nel disperato tentativo di non essere il primo candidato della storia di Pisa a perdere contro il centro-destra. Sarebbe probabilmente disposto a vendere un rene per una manciata di voti; vero è che in quanto a folli promesse non si sta facendo mancare niente.
Nel tentativo di scimmiottare il referendum di Sant’Ermete, alcuni giorni fa ha annunciato il suo piano per riprendere il contatto coi territori e stimolare la partecipazione delle periferie; assemblee e riunioni di giunta e di consiglio a girare in ogni quartiere e (udite, udite!) un referendum consultivo a cadenza annuale per testare gli umori e i bisogni delle aree periferiche.
Poco da commentare, se non che questa campagna elettorale sta raggiungendo dei livelli nauseanti, mentre fuori dal gioco delle parti dei due candidati i problemi e i drammi della popolazione continuano, sempre più gravi.
Perché non importa se l’ospite d’onore si chiama Salvini o Martina, Conti o Serfogli; finché non capiremo che dobbiamo organizzarci per rovesciare l’intera tavola, per noi resteranno a malapena gli avanzi.