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L’onda lunga del #6D pisano
Il conflitto che sta emergendo dalle ultime mobilitazioni cittadine, trainate soprattutto dagli studenti medi, inizia a sortire i suoi effetti tra i pavidi difensori dello status quo; il questore ipotizza una repressione in salsa paternalistica, il PD si lagna, gli infami si dissociano; nel frattempo gli studenti rilanciano e occupano le scuole.
Le lotte che hanno attraversato la città di Pisa nelle ultime settimane hanno mostrato un crescente protagonismo di alcuni importanti segmenti sociali e una sempre maggior determinazione nel voler raggiungere gli obiettivi senza dover rendere conto ad alcuna autorità politica o poliziesca. Dal primo corteo degli studenti medi dove ai giovani è stato impedito l’ingresso nel palazzo del Comune, non senza che questo causasse tensioni con le forze dell’ordine, passando dallo sciopero del 14 novembre in cui le operaie Sodexo hanno portato la loro protesta sulla Torre di Pisa, fino alle ultime manifestazioni in cui invece i palazzi del potere (Comune e Provveditorato) sono stati espugnati senza temere lo scontro, al prezzo di un paio di portoni abbattuti. Tutto questo accompagnato dalle occupazioni di spazi dove poter radicare e sedimentare le proprie lotte, fossero questi le scuole o un casottino inutilizzato all’interno dell’ospedale.
#6D a Pisa: espugnato il provveditorato, occupati stazione e Ariston
Un’altra straordinaria giornata di lotta ha dimostrato oggi la determinazione degli studenti pisani, capaci di conquistare uno dopo l’altro gli obiettivi preposti: la Provincia, il Provveditorato, la stazione dei treni; a fine corteo occupato l’ex cinema Ariston insieme al Progetto Prendocasa.
Una piazza, oggi, trascinata nuovamente dal protagonismo degli oltre 500 studenti medi, di Pisa e Livorno, vista la decisione della Fiom Toscana di anticipare lo sciopero a ieri; una piazza che, come dimostrato nelle scorse settimane, non ha nessuna intenzione di accettare porte chiuse.
Al fianco dei giovani, le immancabili operaie Sodexo, reduci dall’occupazione della sede all’ospedale di Cisanello, i precari e le famiglie del Progetto Prendocasa.
Il Comitato per il Diritto alla Salute si fa spazio e occupa!
Pisa – Nonostante il maltempo il Comitato per il Diritto alla Salute è riuscito comunque ad affermare la propria volontà di continuare e di farsi spazio. Oggi nel primo pomeriggio, dal presidio permanente delle lavoratrici Sodexo nella rotonda del pronto soccorso dell’ospedale di Cisanello, quanti intendono contro i tagli alla sanità aprire un fronte di lotta e di resistenza hanno deciso di riaprire una struttura costruita da due anni e mai inaugurato dell’ospedale: il box informazioni davanti al reparto cardio toracico.
Quando tagli, spending review e patto di stabilità impongono chiusure ed accorpamenti di reparti allora le lotte si riappropriano degli spazi abbandonati per organizzarsi, crescere e rilanciare le istanze di quanti riconoscono nell’impoverimento della crisi non semplicemente la perdita del salario e del posto di lavoro ma il portato di un’aggressione ancora più ampia contro la qualità delle nostre vite e dunque, nel caso dei tagli al comparto sanitario, contro il diritto alla salute. Il box occupato amplia il presidio di Cisanello perché, contro i tagli, di quanto welfare, di quanta cura dobbiamo procurarci e costruirci possiamo misurarlo solo noi incontrandoci e confrontandoci per organizzare i nostri bisogni e le nostre esigenze sociali, proprio come verificatosi nelle ultime settimane in questo presidio di lotta. Nessun vincolo di stabilità ai nostri bisogni!
Pisa al fianco della collera livornese. Oggi come ieri, mai un passo indietro!
Sono stati tre giorni di rabbia, manganellate e grandi contestazioni nelle strade livornesi.
Anche noi da Pisa abbiamo partecipato alla contestazione di Bersani tenutasi al porto crociere lo scorso venerdì e, al fianco dei disoccupati, studenti e precari livornesi dell’ex Caserma Occupata, abbiamo dimostrato la nostra opposizione alle politiche di austerità che il Partito Democratico vuole sostenere e praticare.
Il Pd ha delle enormi responsabilità sullo stato di crisi ed impoverimento che riversa nel governare le nostre città: i continui sfratti da case popolari, le leggi razziste contro i venditori ambulanti, la svendita di servizi pubblici, le speculazioni edilizie nei territori ed una viscida complicità col governo Monti. Soltanto una decina di giorni fa a Pisa, centinaia di studenti medi davano il loro voto alle primarie, bruciando la bandiera del Pd, in una piazza del comune infuocata dall’irrappresentabile voglia di lottare di giovani precari che tutti i giorni si vedono scippare sogni, desideri e possibilità di una vita migliore.
Primo mese di lotta al presidio permanente Sodexo
E’ già trascorso un mese al presidio di lotta permanente all’ospedale di Cisanello, con le lavoratrici Sodexo agguerrite più che mai, nonostante l’arrivo del freddo e delle pesanti piogge, stanno riuscendo a mantenere vivo un presidio che ha l’intenzione di allargarsi a tutta la cittadinanza. Come abbiamo scritto in precedenza, la lotta contro i 78 licenziamenti delle operatrici delle pulizie, è la lotta di tutti e tutte, da dover necessariamente generalizzare per salvaguardare un diritto alla salute che è sempre più negato e in via di privatizzazione.
Lettere dal presidio permanente
Sui licenziamenti collettivi: mi permetto di condividere la mia opinione personale sui fatti che sono accaduti tra noi operaie. Purtroppo di fronte a queste problematiche invece di restare unite ci siamo divise in gruppi. Sta diventando una guerra tra poveri, da una parte noi “leonesse”, dall’altra la cgil e le lavoratrici che ancora non hanno deciso da che parte stare.
Pisa è no tav. Occupato il comune
L’operazione poliziesca di questa mattina che ha colpito compagni e compagne no tav con arresti e misure cautelari non ferma il movimento no tav. A Pisa il presidio di solidarietà convocato nel pomeriggio a Logge di Banchi ha fatto irruzione in comune poco dopo le 18. Esattamente come quando il 24 agosto a Torino vennero occupati gli uffici della Geo Valsusa, il movimento occupa oggi i luoghi e le sedi di chi si rende complice della devastazione e della militarizzazione della Val Susa.
Quest’oggi a Pisa i militanti no tav in presidio hanno intercettato il sindaco Filippeschi, esponente di quel Partito Democratico convinto sostenitore del progetto TAV. Inseguendolo i manifestanti hanno fatto irruzione in comune, occupandolo simbolicamente ed esponendo sul balcone di piazza XX settembre uno striscione in solidarietà con gli arrestati. All’azione si sono di lì a poco uniti anche diversi studenti medi in lotta contro il ddl Aprea, nelle stesse ore protagonisti di un blocco stradale in via Benedetto Croce.
Lettere dal presidio permanente Sodexo
Non vogliamo più avere paura!
Il Presidio Permanente davanti al Pronto Soccorso di Cisanello è aperto a tutti. Non facciamo parte dei Cobas e molte di noi non sono iscritte a nessun sindacato. Il Presidio è del Comitato per il diritto alla salute e come tale, ospita qualunque cittadino o lavoratore che voglia combattere con noi. Il nostro cammino è cominciato con i licenziamenti della Sodexo e si è sviluppato su più strade, abbracciando altre lotte che hanno come principio il rifiuto della privazione dei diritti.
Molti di noi, compresa me, sono stanchi di vedersi togliere giorno dopo giorno, diritti di ogni genere, salute e soldi guadagnati duramente. Molti di noi, me compresa, sono convinti che rimanere in silenzio e continuare a subire non migliorerà le nostre esistenze.
Pontedera: ‘chiudere i covi fascisti ora!’
Nessuno spazio per i fascisti né a Pontedera né altrove. Oggi lo hanno voluto dimostrare un migliaio di persone riunitesi in corteo per gridare con determinazione la chiusura della sede di Forza Nuova.
Soltanto una settimana fa l’irruzione di una decina di forzanovisti all’interno del teatro Era, dove si svolgeva una cerimonia per l’assegnazione della cittadinanza italiana a centinaia di bambini migranti.
Il corteo, lanciato da Anpi e Arci e che ha visto una buona partecipazione di pisani e pontederesi, è terminato in un comizio con tanto di palco allestito nel parcheggio del supermercato Panorama, ben lontano dal covo fascista. Sembrava finita qua la giornata di opposizione ai neo fascisti, quando centinaia di persone hanno iniziato a fischiare contro il sindaco Millozzi e le istituzioni, colpevoli di aver dato strada libera in questi anni a Forza Nuova, facendogli aprire una sede in pieno centro.
‘Vergogna, 20 famiglie del CEP sotto sfratto!’
Sono arrivate in questi giorni, circa 20 notifiche di sfratto per morosità ad altrettante famiglie del nostro quartiere Cep. Da alcuni anni, noi famiglie del Cep siamo sotto attacco da parte dell’Apes, che vorrebbe buttarci in mezzo alla strada. Già in diverse occasioni siamo riusciti ad impedire alcuni sfratti di famiglie che incolpevolmente, non possono più pagare gli affitti. Dobbiamo decidere se andare a fare la spesa per noi e per le nostre famiglie o pagare le bollette e l’affitto.
Abbiamo dimostrato in passato, con la difesa degli sfratti e con varie iniziative a scopo di sensibilizzare il quartiere, che non siamo più disposti a subire l’arroganza dell’amministrazione comunale che non vuole darci risposte concrete, ma pensa solamente a far cassa per pagarsi le poltrone. Siamo stufi delle chiacchere, ora vogliamo i fatti e soprattutto un tetto sicuro sopra la testa.
Trattativa Sodexo: avanti fino al ritiro di tutti i licenziamenti
Pisa. Il giorno successivo alla grande giornata di sciopero generale che ha paralizzato Pisa, all’hotel Cavalieri si tiene l’incontro per la trattativa tra Sodexo lavoratrici in lotta e sindacato per la revoca dei licenziamenti. Il 14N pisano è stato un passaggio importante, dove la forza delle lotte, in testa quella delle lavoratrici Sodexo, ha bloccato la città nonostante la revoca dello sciopero da parte della CGIL. Ma già il 15 tutti siamo stati chiamati a tornare alle nostre battaglie, e le “leonesse” del presidio di Cisanello hanno affrontato il terzo tavolo di trattative con Sodexo e Azienda Ospedaliera. La linea di chi lotta è sempre la stessa: ritiro totale dei licenziamenti, perché il lavoro c’è e non siamo disposti a pagare i tagli della spending review.