Precariato sociale

reddito

SCIOPERO DELLA FAME IN DIFESA DEL DIRITTO ALLA CASA

  • Maggio 24, 2010 11:27 am
Da sabato pomeriggio Selamet, uno di noi abitanti di via Marsala (la palazzina occupata da più di due mesi da otto famiglie), è sceso in sciopero della fame, un gesto di dignità, compiuto nella speranza di non ritrovarsi nuovamente in mezzo a una strada.

Questa persona, padre di famiglia di quattro figli e rifugiato politico, ha sempre lavorato onestamente per portare avanti la sua famiglia e pagare l’affitto, fino a quando non sono sorti dei gravissimi problemi di salute, che in breve tempo sono peggiorati, portandolo all’invalidità e all’impossibilità di lavorare. Conseguentemente, nell’assoluta indifferenza delle istituzioni a cui si è rivolto a più riprese, non è più riuscito a pagare un affitto ed ha ricevuto l’ingiunzione di sfratto.

La vicenda di Selamet è analoga a quella di tutte noi famiglie: per questo abbiamo deciso di occupare una palazzina di proprietà del più grande speculatore immobiliare di Pisa, Pampana, costruita da otto anni e mai abitata. Adesso, dopo aver difeso un primo tentativo di sgombero la settimana scorsa rifiutandoci di uscire, sembra drammaticamente che diventi sempre più reale un nuovo sgombero che lascerebbe noi otto famiglie, con 17 bambini, senza alternativa in mezzo alla strada.

Vogliamo evidenziare le responsabilità del Comune di Pisa in questa vicenda. Innanzitutto, a livello generale, l’amministrazione locale è senza dubbio la principale colpevole dell’attuale situazione di emergenza abitativa in città, che non riguarda solo noi, ma le decine e decine di sfrattati e senza casa.

Nel caso specifico di via Marsala, però, il Comune ha colpe ben più gravi. Infatti dalla fine di aprile si è impegnato in una trattativa col proprietario dell’immobile che portasse ad una casa per noi otto famiglie, dove pagare un affitto in base al nostro reddito (senza quindi scavalcare nessuno nella graduatoria delle case popolari), non necessariamente in via Marsala.

Per settimane il Comune ha imbrogliato le famiglie, rassicurandole sulla buona direzione che stava prendendo la trattativa, mentre invece si stava solamente accordando col proprietario per risolvere alcuni loro contenziosi sospesi, mettendo sul piatto della bilancia lo sfratto di noi famiglie.

Questo è risultato evidente quando, come un fulmine a ciel sereno, è giunto il primo tentativo di sgombero, a cui noi famiglie abbiamo resistito, in uno scenario inverosimile con interi reparti di polizia schierati e nessun esponente istituzionale intervenuto per tentare una mediazione.

Dalla settimana scorsa, dalla difesa del primo sgombero, il Comune ha accumulato altre responsabilità molto gravi. Innanzi tutto ci ha chiesto di recarci ai servizi sociali (cosa che quasi tutte avevamo già fatto, senza avere risposte), ma da questo incontro non sono emerse possibili soluzioni. I servizi sociali hanno invece pubblicato sui giornali informazioni personali di noi famiglie, distorcendole in modo da provare a dimostrare che non sussiste una reale emergenza abitativa in via Marsala. Questo va chiaramente a contraddire una mozione che il Consiglio Comunale aveva firmato il 15 aprile con la quale richiedeva di non eseguire lo sgombero vista la reale e certificata emergenza abitativa delle famiglie.

Da quel momento in poi qualsiasi tentativo di incontro con le istituzioni per ripristinare la trattativa non solo è stato rifiutato, ma è stato utilizzato come pretesto per criminalizzare un gesto che parte da un bisogno reale.

Contro le bugie che sono state diffuse per legittimare un nuovo tentativo di sgombero, per la ripresa della trattativa che porti a soluzioni concrete per noi famiglie, questo sciopero della fame continuerà ad oltranza, a turno tra tutti gli occupanti.

Le famiglie di via Marsala

VIA MARSALA, LA LOTTA CONTINUA!CARICHE DENTRO LA SOCIETA’ DELLA SALUTE

  • Maggio 21, 2010 8:47 pm

Due lunghe giornate di mobilitazione contro lo sgombero per le famiglie di via Marsala: ieri presidio sotto il Consiglio provinciale e contestazione al sindaco Filippeschi. Oggi presidio alla Società della Salute con cariche delle forze dell’ordine.

Dopo il tentativo di sgombero fallito di martedì scorso, la rabbia delle famiglie di via Marsala è scesa in piazza a denunciare la vergognosa intesa tra un’amministrazione comunale incapace di rispondere con la politica alle istanze sociali e il maggiore palazzinaro e speculatore della città, che tiene in pugno il mercato degli affitti a Pisa. Un’intesa trovata sulla pelle delle famiglie, che rivela chi gestisce veramente questa città, chi manovra il potere reale alle spalle di burattini senza consistenza.

Ma le famiglie di via Marsala, con una lotta portata avanti quotidianamente da più di di due mesi, hanno dimostrato di non voler fare un passo indietro di fronte alla minaccia della repressione, andando letteralmente a “stanare” in questi giorni chi pensa di rimanere nell’ombra mentre l’emergenza abitativa di otto famiglie viene gestita con il manganello.

Ieri pomeriggio, mentre ancora si rincorrevano voci di un possibile intervento della Regione e della Provincia per un blocco dell’esecuzione dello sgombero, un partecipato presidio ha chiesto e ottenuto un incontro con il presidente della Provincia, che si è detto disponibile a contattare Prefetto e Comune per la convocazione del tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza, unico organo con il potere di sospendere l’esecuzione dello sgombero. 

In serata, però, l’amministrazione comunale ha diffuso un comunicato infamante, scritto sotto dettatura dell’ingegner Pampana e del suo avvocato, in cui ha condannato duramente la scelta di illegalità degli occupanti e ha addirittura messo in dubbio l’effettivo stato di necessità delle famiglie. Con un clamoroso dietrofront rispetto alla mozione del Consiglio Comunale che il 15 aprile aveva constatato lo stato di emergenza abitativa dei nuclei e richiesto il ritiro del provvedimento di sgombero, il Comune, ormai comprato da Pampana, ha messo in atto un infame tentativo di delegittimazione degli occupanti.

Dopo un’assemblea pubblica con il quartiere, le famiglie, saputo che il sindaco Filippeschi stava partecipando ad un dibattito pubblico in città, hanno deciso di andare a incontrare il primo cittadino, che mai in questi due mesi si è espresso sulla vicenda di via Marsala.

Di fronte a loro hanno trovato un personaggio meschino che, davanti a otto famiglie che un’ordinanza di sgombero vorrebbe a breve senza casa, non ha saputo far altro che scappare, facendosi largo a spintoni e insulti: “Levatevi dai coglioni”, la frase dal maggior peso politico; “La casa non è un diritto per tutti”, quella che meglio dimostra il volto arrogante di chi, svendendo la città ai privati, è uno dei maggiori responsabili dell’emergenza abitativa a Pisa. Davanti a questa ennesima incapacità di confronto, le famiglie hanno salutato il sindaco al grido “Vergogna!”.

Intanto, durante la partita Pisa-Genoa, ancora solidarietà da parte della Curva Nord Maurizio Alberti alle famiglie di via Marsala: i tifosi hanno esposto uno striscione contro lo sgombero.

Stamattina le famiglie e una cinquantina di solidali si sono dati appuntamento alla Società della Salute, sede dei servizi sociali, per chiedere un incontro con l’assessore alle politiche sociali Ciccone, per avere risposte in merito al comunicato di ieri.

Ma invece dell’assessore si è presentata la Digos, con l’ordine di allontanare il presidio che semplicemente attendeva un incontro nell’atrio, senza l’interruzione di alcun servizio. Al legittimo rifiuto di uscire da un luogo pubblico, non si sono fatte attendere alcune pattuglie e una camionetta di forze dell’ordine che, incuranti della composizione e dell’atteggiamento del presidio, al quale partecipavano anche dei bambini, hanno cominciato a spintonare i partecipanti. Ne sono scaturiti dei tafferugli durante i quali un occupante, con gravi problemi di salute e con la figlia in braccio, ha avuto un malore dopo essere stato violentemente spintonato. Mentre interveniva l’ambulanza, sono state infine le stesse forze dell’ordine a interrompere i pubblici servizi della Società della Salute, blindandone l’ingresso.

Nessun rappresentante delle istituzioni si è fatto vivo durante la mattinata, che è stata l’ennesima dimostrazione della non volontà e dell’incapacità di questo Pd, debole e colluso con interessi mafiosi, di rispondere politicamente a chi reclama diritti. Lo dimostrano anche le dichiarazioni che oggi, dai partiti di maggioranza ai sindacati confederali, hanno espresso solidarietà al sindaco, condannando la ricerca di un confronto da parte delle famiglie come un atto di violenza e di intimidazione.

Di fronte questa strategia di non-gestione del conflitto sociale, le famiglie, forti del sostegno di una larga parte della città, continueranno a portare avanti la loro battaglia di dignità.

VIA MARSALA RESISTE!

Il video di Pisanotizie

ALLE ISTITUZIONI PISANE RESTANO SOLO I MANGANELLI

  • Maggio 21, 2010 4:41 pm
Ci viene facile replicare alla nota dell’amministrazione comunale sulla nostra condizione abitativa: l’emergenza abitativa delle famiglie di via Marsala, già riconosciuta dal Consiglio Comunale con la mozione urgente del 15 aprile, continua ad essere attestata da queste ultime dichiarazioni. La nota infatti recita: "gli adulti che hanno occupato l’immobile sono 17 di cui 7 con un regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato (di cui 3 part-time)". Nelle case occupate vivono anche "5 invalidi con invalidità dichiarata superiore al 50%, di cui due di particolare gravità". Con un’altra famiglia vive invece un’anziana gravemente malata". In queste difficilissime condizioni economiche e con 16 minori a carico com’è possibile pagare un affitto a prezzi di mercato?

Non capiamo dove sia lo scandalo nel fatto che tre famiglie "avessero già una casa". Tutte le famiglie, prima di occupare, avevano una casa e pagavano regolarmente l’affitto, e tutte si sono trovate nell’impossibilità di continuare a pagarlo: chi non aveva già uno sfratto per morosità, lo avrebbe ricevuto a breve ed ha preferito evitarlo per non pagare anche le spese legali.

Ci teniamo a precisare che non abbiamo mai pronunciato le parole: "il Comune deve trovare una casa a tutti, inclusi i non residenti, altre forme d’intervento non ci interessano". Non abbiamo mai chiesto corsie preferenziali, non abbiamo occupato case popolari,e fin dall’inizio abbiamo sempre chiesto di pagare alla proprietà un canone proporzionato ai nostri redditi. Il nostro scetticismo riguardo alle forme di assistenza individuale deriva dal fatto che per mesi, se non anni, i servizi sociali non hanno saputo dare risposte concrete alle esigenze che, individualmente, avevamo già sottoposto loro.

Il vero scandalo di cui nessuno parla è che Pampana e Comune si sono accordati sulla testa e sulla pelle delle otto famiglie, sulla base di uno scambio di favori: Pampana rinuncia al milione di euro che dovrebbe fruttargli il contenzioso su via Marsala in cambio dello sgombero delle famiglie occupanti.
Per questo il Comune non ha messo in atto il principale strumento che poteva evitare lo sgombero, cioè la richiesta al Prefetto di convocare il tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Da quando c’è stato il primo tentativo di sgombero il Comune non si è mai fatto trovare: per questo siamo andati dal sindaco Filippeschi, che fino alla sera prima dello sgombero, nelle persone delle assessore Zambito e Ciccone, aveva pubblicamente e privatamente sostenuto di voler mediare con Pampana per un affitto equo.
Un’altra inesattezza che è stata scritta sui giornali, riguarda le "spinte" che sarebbero volate ieri sera: il sindaco non è stato toccato con un dito e anzi è stato lui in persona (decine di testimoni) a scagliarsi contro due occupanti, un signore e una signora di più di quarant’anni, e a offendere con frasi come "Levatevi dai coglioni!", come si vede bene nel video che circola su internet.

Emblematica, infine, la frase con cui si è accomiatato: "La casa non è un diritto per tutti". È questo il volto arrogante e inconsistente di una politica che non sa più fare i conti con le istanze sociali e nasconde la testa sotto la sabbia mentre i manganelli entrano in azione.
Resisteremo allo sgombero, non usciremo da via Marsala fino a che non ci sarà una soluzione dignitosa per ognuno di noi.
 

Le famiglie di via Marsala
 

Leggi sulla stampa locale:

              * Ma gli «occupanti» avevano già una casa

PER VIA MARSALA E’ IL GIORNO DELLA RESISTENZA

  • Maggio 18, 2010 10:24 am

Il quartiere di Riglione si è svegliato presto e rumorosamente questa mattina: sono le 8:45 e diverse camionette della polizia si avvicinano allo stabile di Via Marsala occupato il 13 marzo scorso da otto famiglie.


Appare già chiara la determinazione degli occupanti a resistere: ritmi che ricordano quelli No Tav di quest’inverno accolgono le forze dell’ordine.

Un centinaio di solidali è già accorso nel cortile dello stabile.

Oggi è un giorno vergognoso per le istituzioni della città di Pisa: dopo la farlocca presa di posizione del consiglio comunale del 15 aprile scorso, durante il quale, a seguito dell’occupazione della sala da parte di circa 150 persone, i consiglieri si sono espressi a favore del blocco dello sgombero e si sono fatti promotori della ricerca di possibili soluzioni alternative.

Le assessore al sociale e alle politiche abitative, in seguito, si sono proposte come mediatrici per una trattativa con la proprietà. Sul tavolo della trattativa non c’erano però solo gli interessi delle otto famiglie, ma l’intento del comune di utilizzare questa lotta per dare una concretezza a strumenti di mediazione abitativa che fin’ora non ha avuto la capacità di applicare.

L’attuale situazione, con un ingente spiegamento di forze dell’ordine e la volontà delle famiglie di resistere, non lascia spazio ad alcuna trattativa.

A Pisa oggi si palesa la fine della democrazia: la città è in mano agli speculatori, ai tanti Pampana, ai quali il comune ha deciso di stringere la mano usando come merce di scambio la vita di queste otto famiglie, 34 persone, 17 minori.

COMUNE VERGOGNA!PAMPANA VERGOGNA!
VIA MARSALA RESISTE!

Seguiranno aggiornamenti…

Appunti da via Marsala: dalle prime luci del mattino un ingente spiegamento di forze dell’ordine in Via Marsala, per sgomberare le otto famiglie in occupazione dal 13 marzo scorso.
Fin da subito sono apparse chiare le intenzioni della questura e quelle degli occupanti: da una parte fermezza nel voler liberare l’immobile, dall’altra determinazione alla resistenza.
Dopo i primi contatti con i questurini, la celere si è bardata e si è avvicinata all’immobile. A questo punto tutti i presenti in difesa della palazzina si sono incordonati e fronteggiati con le forze dell’ordine. Sulla Toscoromagnola sono stati lanciati dei copertoni dai manifestanti.
Nel frattempo forte era il sostegno di coloro che si trovavano all’interno dello stabile, alcuni dei quali sopra il tetto.
A questo punto le forze dell’ordine hanno indietreggiato. Intanto, oltre a mettere in campo una resistenza attiva, gli occupanti e i solidali hanno attivato diverse vie per portare avanti le loro ragioni.

Di seguito il report della mattinata:
[ore 10:00] Via Toscoromagnola bloccata dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. I tentativi di contattare il comune lo vedono latitante.

[10.15]Molti degli occupanti non possono essere trasferiti per problemi di salute, in arrivo un medico per le certificazioni.
Nel frattempo un esponente del Pd, abitante di Riglione, si è avvicinato allo stabile mostrando totale disinteresse ponendosi in continuità con l’atteggiamento dell’amministrazione comunale.

[11.30] Il Dott. Serravalle ha visitato alcuni degli occupanti certificando la loro intrasportabilità per gravi problemi di salute.
Intanto sul posto è giunto il magistrato Mantovani che ha condotto le indagini e firmato l’ordinanza di sgombero.
Nel frattempo pare che a livello regionale alcuni esponenti istituzionali si stiano muovendo per cercare una soluzione che non preveda l’entrata delle forze dell’ordine nello stabile. I tentativi di contattare il comune cadono ancora nel nulla: irreperibili tutte le segreterie e tutti gli assessori.
Cresce la rabbia degli occupanti sempre più determinati a difendere le proprie case.

[12:15] Mentre l’assessore alle politiche abitative Zambito conferma la sua infamia distaccandosi, in un’intrevista, da quanto sta accadendo in Via Marsala e sottolineando che il comune ha fatto quanto poteva, il presidente della Regione Toscana Rossi si sta mettendo in contatto con il prefetto: vista la determinazione di quanti sono presenti in via Marsala, per questioni di ordine pubblico, si tenta di trovare altre vie risolutive diverse da quelle dell’uso della forza.In prefettura è riunito in questo momento il tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza: a quanto pare nessuno si può più nascondere, è il momento delle prese di responsabilità, è il momento di additare i colpevoli di una situazione abitativa disastrosa in città.
Intanto gli occupanti e i solidali hanno lanciato un pranzo sulla Toscoromagnola per le 13:30, invitando tutti e tutte a partecipare, portando la propria attiva solidarietà alle otto famiglie.

[13:00] Si attende notizia di un possibile rinvio dello sgombero per gravi motivi sanitari e di ordine pubblico.
Nel frattempo sono molti gli abitanti del quartiere che si sono avvicinati e hanno portato la loro solidarietà agli abitanti di via Marsala.

[h 16] E’ lunga la giornata in via Marsala: continua l’assedio delle forze dell’ordine alla palazzina, continua la resistenza degli occupanti e dei solidali.
Diverse voci si sono rincorse durante la mattinata su un possibile rinvio dello sgombero…soltanto voci!
L’unica cosa certa è la determinazione delle otto famiglie, che come più volte avevano ripetuto nelle scorse settimane, non lasceranno le loro case.
Ad oggi questa posizione è ancora più chiara: non c’è più spazio per le prese in giro, le famiglie non si fanno intimidire dalle camionette e dai reparti antisommossa.
Via Marsala Resiste!Via Marsala non si tocca!

[h 17:30] E mentre continua senza sosta la difesa delle case di via Marsala, una parte degli occupanti e dei compagni e delle compagne di Prendocasa si sono spostati a palazzo Gambacorti, sede del Comune, dove hanno chiesto con determinazione un incontro con la giunta che si stava riunendo in quel momento. Dopo i primi minuti di nervosismosi è avviato un incontro tra assessori e rappresentanti delle famiglie.



[h 22]
Si avvia verso la conclusione questa lunga giornata di lotta. Dall’incontro con la giunta comunale non sono emerse proposte significative. Chiara l’intenzione di tutti gli esponenti delle istituzioni di lavarsi le mani dalla vicenda.
L’assessore alle politiche abitative Zambito ha negato tutto quanto assicurato alle famiglie nelle scorse settimane.
Se otto famiglie andranno per strada nessuno potrà dormire sonni tranquilli: assessore Zambito, assessore Ciccone, Sindaco Filippeschi, questura, prefettura e magistratura. Tutti complici nel mostrarsi forti con i deboli e deboli con i forti.
Per domattina previsto l’ennesimo incontro con le istituzioni e i servizi sociali. E nel frattempo intorno alla palazzina ancora puzza di sbirri.
Nessuna fiducia nelle istituzioni!Solo la lotta paga!

Solidarietà da PrendoCasa Torino: Resistere per esistere

TORNEO “PISA CHE RESISTE”: DIAMO UN CALCIO AGLI SFRATTI

  • Maggio 9, 2010 7:46 pm

Ieri pomeriggio si è tenuto il torneo di Calcetto al campo sportivo della Scintilla Pisa-Est nel cuore di Riglione a sostegno delle famiglie di Via Marsala.

Tante sono state le realtà che hanno preso parte al torneo di calcio a 7 di ieri pomeriggio. In campo si sono sfidati: Newroz, Curva Nord "Maurizio Alberti", Collettivo Autonomo Studenti Pisa, Giovani Comunisti, Comunità senegalese, Progetto Prendocasa, Comitato Territoriale Pisa-Est, Laboratorio della disobbedienze Rebeldia.

Le squadre sono scese in campo per ribadire il loro appoggio alla lotta delle famiglie di via Marsala dimostrando ancora una volta la vasta rete di solidarietà che si è creata nelle ultime settimane attorno alla palazzina occupata.

SOLO LA LOTTA PAGA! PAMPANA SI SIEDE AL TAVOLO DI TRATTATIVA

  • Maggio 4, 2010 10:24 pm

Dopo un mese e mezzo di occupazione e una notifica di sequestro preventivo dell’immobile giunta ormai tre settimane fa, in questi giorni le famiglie di via Marsala hanno ottenuto una prima, determinante vittoria.
In questi giorni, infatti, il proprietario della palazzina di Riglione si incontrerà con l’assessora alla casa e l’assessora al sociale del Comune di Pisa per discutere la possibilità di un affitto proporzionato al reddito per i nuclei occupanti.

Questa è stata fin da subito la proposta delle famiglie e del Progetto Prendocasa, e questa è la proposta che finalmente oggi sarà portata sul tavolo di trattativa, grazie all’intensa mobilitazione che in questo mese e mezzo è cresciuta attorno all’occupazione di via Marsala: l’occupazione del Consiglio Comunale, da cui è scaturita la presa di posizione dell’amministrazione cittadina contro lo sgombero; il corteo, che con la sua determinazione e la sua varietà ha dimostrato che un’intera città è disposta a lottare contro la speculazione e per il diritto alla casa; le tante iniziative per il quartiere, che hanno portato le famiglie di via Marsala a radicarsi in una zona dove l’emergenza abitativa e la carenza di spazi di socialità sono fortemente sentite.

PAMPANA ACCETTA L’INCONTRO PROPOSTO DAL COMUNE

  • Aprile 30, 2010 5:00 pm

Dopo che il Comune si è impegnato pubblicamente a farsi mediatore con l’ingegner Pampana , quest’ultimo si è reso disponibile a sedersi al tavolo della trattativa.

Oggi l’assessore alla politiche sociali Ciccone, ha informato una delegazione della famiglie di Via Marsala e del Comitato Territoriale Pisa-Est della piena disponibilità di Pampana, proprietario della palazzina di Riglione, ad iniziare un dialogo con il Comune.

Nei prossimi giorni, quindi, avrà inizio ufficialmente la trattativa chiesta a gran voce dagli occupanti per la messa in affitto a canone sociale dell’immobile recuperato di Via Marsala.

DOPO IL CORTEO, SI RIAPRE LA TRATTATIVA

  • Aprile 27, 2010 1:54 pm
Nuova presa di posizione del Comune per la ripresa della trattativa con Pampana: gli assessori alla casa e al sociale si impegnano ufficialmente per una regolarizzazione della posizione degli occupanti.

Ieri le famiglie di via Marsala hanno nuovamente incontrato gli assessori alla casa e alle politiche sociali a Palazzo Gambacorti. Dopo la mozione del Consiglio Comunale, con la quale è stato riconosciuto l’effettivo stato di emergenza abitativa delle famiglie ed è stato rivolto un pressante appello all’autorità perché queste non vengano sgomberate, dall’incontro di ieri è emersa una nuova presa di posizione del Comune affinché una questione sociale non venga risolta come una questione di ordine pubblico.

L’assessore Zambito e l’assessore Ciccone, infatti, si sono impegnate ufficialmente a contattare la proprietà dell’immobile di Riglione perché riavii la trattativa con le famiglie, con la mediazione dell’Agenzia Casa del Comune di Pisa.

Da parte delle famiglie di via Marsala, intanto, restano evidenti la volontà e l’impegno di trovare un accordo con la proprietà. Da più di tre settimane infatti è stato aperto un libretto postale intestato alla proprietà nel quale ogni famiglia versa una quota mensile a titolo di indennità d’occupazione. Questa domenica verranno organizzate iniziative nel quartiere e nei fondi della palazzina, con la solidarietà di tutti quei pezzi di città che in questo mese e mezzo hanno attraversato lo spazio, e il ricavato sarà utilizzato per integrare la seconda mensilità che le famiglie verseranno sul libretto.

L’impegno che gli assessori Zambito e Ciccone hanno preso ieri si inserisce in una vasta rete di solidarietà che in questo mese e mezzo le famiglie di via Marsala hanno raccolto: lo dimostrano le numerose adesioni all’appello, firmato da personalità come Prosperi e Floriani e da oltre 80 tra partiti, associazioni, realtà di movimento; lo dimostra il corteo di sabato scorso, partecipato da centinaia di persone appartenenti alle più varie realtà, dagli studenti medi ai migranti, dai tifosi della curva agli studenti universitari; lo dimostra la partecipazione del quartiere di Riglione-Oratoio ai tanti momenti di socialità organizzati all’interno dei fondi di via Marsala.

In molti si sono dunque schierati dalla parte di chi vive l’emergenza abitativa. Non solo le famiglie, ma una larga parte della città vuole che Pampana si sieda con le famiglie e le istituzioni ad un tavolo di trattativa.

PAMPANA SEI ISOLATO: PISA RESISTE!

  • Aprile 25, 2010 11:59 am
Oggi a fianco delle famiglie di via Marsala è scesa in piazza tutta la Pisa che ha deciso di resistere alla speculazione, alla mercificazione dei diritti, alla repressione. Il corteo di oggi, che è stato attraversato da più di 700 persone, dimostra che a partire dalla pratica della riappropriazione è possibile unire i percorsi di lotta che attraversano il nostro territorio.

In corteo hanno sfilato non solo le famiglie di via Marsala, in lotta contro lo sgombero, ma centinaia di soggetti che oggi a Pisa vivono l’emergenza abitativa: gli studenti, che pagano fino a 400 euro per una camera in appartamenti fatiscenti; le decine di famiglie sotto sfratto che si sono rivolte allo sportello del Progetto Prendocasa; le famiglie delle ex-Stallette, che il Comune vorrebbe sgomberare, senza alcuna prospettiva alternativa, per far posto ad un progetto di “riqualificazione” che è sinonimo di privatizzazione e speculazione.

Ma sono scese in piazza anche tutte quelle soggettività che oggi il potere, che sia il datore di lavoro, l’assistente sociale, lo speculatore Pampana, fino alle istituzioni, vorrebbe mute e docili di fronte alla rapina dei diritti.

C’erano i migranti, che si vedono negato non solo il diritto alla casa, ma persino il diritto a vivere e lavorare nel nostro territorio: colpiti da assurdi provvedimenti repressivi come l’ordinanza antiborsoni e la probabile costruzione del CIE in Toscana.
C’erano gli studenti medi, in lotta contro la riforma Gelmini che sancisce lo strapotere dei privati nella scuola pubblica, c’erano i tifosi della Curva Nord Maurizio Alberti, che subiscono la repressione solo per volere portare allo stadio un tamburo.

Un corteo variegato eppure compatto nell’attaccare alcuni luoghi simbolo della speculazione edilizia, come le case che Pampana tiene da anni sfitte alla stazione, l’ex cinema Ariston, la Mattonaia.
Le diverse centinaia di persone che oggi in corteo chiedevano “Case subito, case per tutti!” sono le stesse che da settimane sostengono l’appello per il ritiro dell’ordinanza di sequestro, e che si opporranno a qualsiasi tentativo di sgombero delle case occupate di via Marsala.

Dopo che le Istituzioni hanno riconosciuto l’occupazione come questione sociale e non di ordine pubblico; dopo che la città si è schierata, esponendo striscioni allo stadio, firmando appelli, vivendo gli spazi sociali e ludici costruiti in via Marsala dal Comitato territoriale Pisa-Est, e soprattutto dopo che oggi è scesa in piazza mostrando senza alcuna ambiguità quante e quali sono le persone che si opporrebbero a qualsiasi tentativo repressivo, Pampana non ha più vie di fuga: deve ritirare le denunce, deve riprendere le trattative.

 

Pisa Resiste!

OGGI IN PIAZZA LA PISA CHE RESISTE: LA CRONACA DEL CORTEO

  • Aprile 25, 2010 12:36 am
Si è da poco conclusa a Pisa la manifestazione che ha portato in Piazza circa 800 persone: la Pisa che resiste ha sfilato alla vigilia dell’anniversario della liberazione per opporsi allo sgombero di Via Marsala e per rivendicare il diritto alla casa per tutti e tutte.
Alle 16 il concentramento in Piazza Sant’Antonio, nei pressi della stazione centrale, prima tappa di un corteo che è andato a toccare tutti i simboli della speculazione nella città toscana.

Centinaia e centinaia di persone hanno risposto attivamente all’appello di resistenza lanciato dalle famiglie di Via Marsala: realtà politiche e sociali, ma soprattutto occupanti di case, migranti, studenti universitari, studenti medi, ultras in lotta contro i decreti repressivi, lavoratori, famiglie sotto sfratto. Una composizione del corteo eterogenea ma accomunata dalla determinazione a non pagare la crisi.

Il corteo si è fermato davanti alla stazione, luogo simbolo delle contraddizioni legate alla gestione securitaria del fenomeno migratorio, dove ha raccolto attenzione e partecipazione dei presenti e si è indirizzato verso Via Vespucci. Sei numeri civici di speculazione immobiliare firmata Pampana vuoti da 20 anni: qui è stato appeso uno striscione che recitava "Palazzo Pampana la vergogna di Pisa"; nel frattempo diversi interventi dal microfono con i quali le famiglie di Via Marsala hanno sottolineato la necessità di proseguire la campagna contro lo sgombero all’insegna della denuncia dell’immenso patrimonio immobiliare del palazzinaro Pampana. Campagna contro lo sgombero che fa i conti con il potere massonico della proprietà, e con i tentativi di delegittimazione degli occupanti messi in atto dalla repressione: intimidazioni, bugie, infamie, accuse e pseudoindagini volte a disgregare quella compatezza e solidarietà che in 45 giorni di occupazione e decine di iniziative gli abitanti di Via Marsala hanno creato intorno a loro, nel quartiere e nella città.

Seconda tappa del corteo gli immobili cartolarizzati degli enti previdenziali. "Via Marsala resiste" si legge dai balconi di alcuni appartamenti già occupati dal Progetto Prendocasa, a sottolineare la solidarietà attiva di tutti gli occupanti e la resistenza collettiva ad ogni speculazione che la città subisce.
Intorno alle 17:30 la manifestazione si ferma nei pressi dell’ex-cinema Ariston, altro luogo della ristrutturazione immobiliare in senso speculativo, ma anche obiettivo della riappropriazione del movimento: Zona Autonoma Pisana ha ribadito la necessità di sottrarre terreno alla rendita con l’occupazione di ogni spazio sfitto, come recentemente ha fatto nella due giorni di riappropriazione del 26 e 27 marzo scorsi.

Sotto il Provveditorato agli studi il Collettivo Autonomo Studenti Pisani è intervenuto rilanciando le parole d’ordine della Pisa che Resiste, declinandola nella lotta per la riappropriazione dei saperi e del diritto allo studio, contro la distruzione della scuola pubblica.
Dopo aver riempito di determinazione, di cori e slogan l’affollato corso principale della città, i manifestanti hanno raggiunto Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa.

Numerosi gli interventi da parte delle famiglie sotto sgombero, che hanno intimato al comune ed ai suoi organi decisionali di mantenere fede alla presa di posizione politica che giovedì scorso il consiglio comunale ha deliberato: nessuno sgombero per famiglie occupanti in emergenza abitativa, intervento presso autorità giudiziaria e proprietà affinchè si possa pervenire ad una soluzione positiva della condizione abitativa degli 8 nuclei occupanti. Un corteo che quindi non si accontenta di una mozione ma pretende fatti concreti affinchè via Marsala non sia sgomberata, e anzi diventi il primo esempio di lotta per il diritto all’abitare che costringa i grossi proprietari immobiliari (vera causa dell’emergenza abitativa), a mettere a disposizione delle esigenze sociali il proprio patrimonio sfitto.

Striscione e presa di parola da parte del Comitato contro lo sgombero delle ex-Stallette: 10 famiglie italiane che da cinquant’anni occupano delle case di proprietà del Comune e che adesso vuole sgomberarle, intenzionato a valorizzare l’area in questione con progetti da milioni di euro. Una nuova soggettività della resistenza che scende a fianco di altre in un percorso di riappropriazione contro le politiche di rapina attuate sia dai Privati che dalle Istituzioni pubbliche.
Il corteo blocca poi Ponte di Mezzo e il lungarno mediceo.

Nel frattempo prende parola il Collettivo Universitorio Autonomo, reduce dall’occupazione del Polo Carmignani con cui ha inaugurato un percorso di lotta per il diritto alla casa che vada a coinvolgere gli studenti e le studentesse, costretti a pagare affitti da capogiro per camere fatiscenti.

La manifestazione ha poi percorso le strette vie del centro storico segnando l’ennesimo scandalo immobiliare della città: la Mattonaia, proprietà del Comune sfitta e inutilizzata da trent’anni, ad eccezione di diversi periodi in cui l’edificio è stato oggetto di riappropriazione da parte del movimento antagonista pisano.
La giornata si conclude in Piazza Garibaldi: Via Marsala che resiste è la Pisa che Resiste.

Tutti gli interventi conclusivi, da quello della comunità senegalese a quello dei sindacati di base, sottolineano l’unità politica che si è creata attorno all’occupazione di Riglione, alla sua difesa, alla sua resistenza. Via marsala come emblema, come occasione di ricomposizione e come segnale di alternativa alle leggi che vorrebbero costringere la popolazione a pagare la crisi.

Dopo che le Istituzioni hanno riconosciuto l’occupazione come questione sociale e non di ordine pubblico; dopo che la città si è schierata, esponendo striscioni allo stadio, firmando appelli, vivendo gli spazi sociali e ludici costruiti in via marsala dal comitato territoriale pisa-est, e soprattutto dopo che oggi è scesa in piazza mostrando senza alcuna ambiguità quante e quali sono le persone che si opporrebbero a qualsiasi tentativo repressivo, Pampana non ha più vie di fuga: deve ritirare le denunce, deve riprendere le trattative.