Prendocasa
lotte diritto alla casa
Seconda festa di quartiere al CEP. Vogliamo casa, reddito e spazi!
Domenica 22 maggio si è svolta la seconda festa di quartiere organizzata dalle famiglie sotto sfratto del Cep. Di nuovo, nel giardino di fronte alla ex-polveriera, la vergognosa struttura militare dismessa che si staglia nel quartiere, si è tenuta una giornata per grandi e piccini, con merenda, spettacolo, giochi, e la presenza dello sportello dei diritti.
Guarda le foto:
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.203121499730247.48695.100000971944131
No agli sfratti, casa e spazi per tutti
Domenica 17 si è svolta la prima festa di quartiere organizzata dalle famiglie sotto sfratto del Cep; dopo mesi di assemblee e picchetti anti-sfratto è stata realizzata questa prima iniziativa pubblica, dove la necessità di rendere visibile il dramma dell’emergenza abitativa si è unita a quella di ridare vita a luoghi e spazi del quartiere con iniziative di socialità. La numerosa presenza di famiglie e di bambini allo spettacolo e alla merenda, manifesta la grande solidarietà e voglia di partecipazione che ancora esistono nel quartiere del Cep.
UNA GIORNATA DI FESTA NEL QUARTIERE
Da un po’ di tempo nel quartiere del Cep vediamo aumentare le famiglie sotto sfratto e sotto sgombero. Il problema della casa sta crescendo enormemente in tutta la città, ma dal comune non arriva nessuna proposta credibile per affrontarlo; anche nel nostro quartiere l’unico supporto per chi rischia di perdere la casa arriva dalla solidarietà di amici e vicini, che organizzano picchetti anti-sfratto per ottenere rinvii.
Di pari passo vanno altri problemi del quartiere, come la mancanza di spazi e la privazione di quelli esistenti, basti pensare ai campini che verranno utilizzati per costruire nuove case.
L’ufficiale giudiziario non si presenta, la solidarietà sì
Ennesimo sfratto nel quartiere del Cep, terzo accesso per Anna, che ieri per ore ha atteso l’arrivo dell’ufficiale giudiziario, sostenuta da un presidio di solidali. Questa volta il funzionario non si è nemmeno presentato per ufficializzare il rinvio, quasi una beffa per chi passa giornate in attesa, ansia e precarietà.
La solidarietà ad Anna comunque non è mancata e per tutta la mattina sono stati presenti al suo fianco amici, compagni, altri abitanti del quartiere. In un momento di crisi, mentre Comune e Apes sfuggono al loro ruolo rifugiandosi dietro una sterile pretesa di legalità, la sola istituzione che assume credibilità agli occhi degli sfrattati del Cep è quella dell’autorganizzazione e della resistenza.
Via Marsala, un anno dopo…
All’avvicinarsi del primo anniversario dell’occupazione della palazzina di via Marsala abbiamo la possibilità di rileggere quella importantissima esperienza con la dovuta freddezza e tentarne una prima narrazione da varie prospettive. Il breve lasso temporale in cui si è sviluppata questa battaglia, poco più di due mesi di occupazione e alcune settimane di presidio permanente in città dopo lo sgombero, e allo stesso tempo la densità e il peso specifico che quelle giornate hanno avuto per un quartiere fino a quel momento dimenticato da tutti e per l’intera città di Pisa, sono aspetti che rendono fondamentale uno sforzo da parte di chi ha costruito e vissuto questa lotta per tentare di caratterizzare con la dovuta importanza di contenuto le ricorrenze che si stanno avvicinando.