“…adesso il Newroz è dappertutto!”
Più di duemila i manifestanti che questo pomeriggio sono scesi in piazza a Pisa in solidarietà con lo Spazio Antagonista Newroz dopo l’attentato incendiarioche ha colpito nella giornata di domenica il centro sociale di via Garibaldi. Una vera marcia popolare unita dallo slogan “ci sono cose che non bruciano” è partita da piazza Sant’Antonio ed è andata progressivamente ingrossandosi. Secondo l’indicazione emersa già dall’assemblea pubblica cittadina di giovedì la marcia è stata capace di generalizzare il patrimonio di lotte del Newroz per ribadire, consolidare e rilanciare la legittimità del conflitto sociale nella città di Pisa, riuscendo così a coinvolgere le numerose realtà della sinistra di movimento cittadina assieme a una composizione ricca ed eterogenea. Precari, studenti medi e universitari, lavoratori, migranti hanno saputo formulare con la loro presenza e determinazione la migliore risposta a qualsiasi intimidazione nei confronti di chi è intenzionato in questa crisi a lottare e spendersi in prima persona per aprire e costruire nuovi spazi di libertà e democrazia.
Comunicati di solidarietà
Solidarietà al Newroz dal Lab.Crash! di Bologna
Alcune ore fa qualcuno si è introdotto all’interno del centro sociale Newroz di Pisa appiccando le fiamme che hanno prodotto ingenti danni all’edificio. Esprimiamo solidarietà militante ai compagni e alle compagne di Pisa certi che non sarà questo sabotaggio a scalfire minimamente i tanti percorsi di lotta di cui il Newroz è protagonista nel territorio.
Se non è ancora chiaro di chi sia la mano della carogna che ha attaccato il Newroz è chiaro che si tratta di qualcuno per cui le iniziative di lotta e il conflitto sociale rappresentano un problema da contrastare anche con questi vili attacchi.
Non siamo molto avvezzi alla scrittura di comunicati preferendo la presenza e l’iniziativa solidale quotidiana, ma vogliamo cogliere l’occasione per ricordare che: chi tocca uno di noi, tocca tutti e tutte!
Solidarietà militante al Newroz
Ci sono cose che non bruciano! Corteo il 4 maggio a Pisa
Mani vigliacche hanno appiccato il fuoco allo Spazio Antagonista Newroz. Sappiamo quello che volevano colpire: uno spazio fisico, certamente, autogestito e autorganizzato, tassello di quell’altra città possibile che si costruisce sulla partecipazione, sulla condivisione, sulla messa in comune .
Ma, soprattutto, volevano punire il coraggio delle lotte sociali, la volontà di organizzarsi per rispondere all’arroganza di quei poteri forti che vogliono mano libera per speculazioni edilizie, sfratti, licenziamenti, privatizzazione di saperi e salute, che vogliono saccheggiare una città e i suoi abitanti e pretendono di farlo nel silenzio spaventato di chi vorrebbero condannato a subire. Certo non è un caso che si attenti al Newroz in un momento che vede intensificarsi le lotte contro la crisi nelle scuole, in università, nei posti di lavoro, nei quartieri.
Noi non chiniamo la testa. Con dignità, a fianco dello Spazio Antagonista Newroz, rilanciamo la città delle lotte e della partecipazione.
Attentato incendiario al Newroz: ‘guai a chi ci tocca!’
Come compagni e compagne del Newroz ci teniamo a prendere posizione in merito all’attentato che il nostro spazio autogestito ha subito nella tarda mattinata di ieri.
Vogliamo chiarire immediatamente una cosa:quando ad essere colpito è un centro sociale, la matrice è immediatamente politica. Il Newroz non è un locale, non è un bar, non è un’impresa. E’ un luogo caratterizzato e di parte, dove ogni mese migliaia di persone s’incontrano, discutono, si organizzano, si divertono, all’insegna della solidarietà e della partecipazione. Il Newroz non è un luogo dove si vanno a cercare soldi da rubare, poiché le iniziative che vi vengono svolte sono gratuite ed a prezzi popolari, tra i pochi luoghi dove si può entrare anche senza spendere decine di euro a serata. L’unico furto che abbiamo subito, è quello delle nostre bandiere, con i simboli dei valori che portiamo avanti quotidianamente nelle battaglie sociali.
Vile attacco incendiario allo spazio antagonista Newroz di Pisa
Un vile attacco incendiario ha colpito questa mattina lo Spazio Antagonista Newroz di Pisa: l’edificio è stato dato alle fiamme da qualcuno che si è introdotto sfondando il portone e ha appiccato il fuoco causando danni ingenti all’interno dello spazio.
Al momento i vigili del fuoco sono presenti sul posto per limitare gli effetti dell’incendio mentre la notizia dell’accaduto sta già raccogliendo da più parti la solidarietà della città.
Non è al momento chiaro quale sia la mano che si cela dietro a questo gesto infame ma è certo che si tratta di qualcuno che mal digerisce le lotte sociali che da più di dieci anni il Newroz costruisce ed alimenta a Pisa e il suo essere spazio di aggregazione e riferimento per il territorio. L’attacco arriva peraltro a ridosso di un intesificarsi delle lotte in città e dalla nascita di nuove occupazioni che hanno segnato le ultime settimane.
Pisa conquista reddito
Sfratti, disoccupazione, precarietà, dismissione della didattica e del diritto allo studio, ammortizzatori sociali sempre più simili a meri meccanismi di indebitamento… A Pisa come nel resto d’Italia è questo ciò che la crisi sta consegnando a fasce sempre più ampie di popolazione.
E nella miseria di una città che si avvicina alle amministrative, queste tematiche vengono assorbite dal dibattito in una disgustosa retorica pre-elettorale che sempre di più segna un distinguo tra chi i problemi li vive sulla pelle e chi semplicemente ci specula.
Ma Pisa non è sicuramente una città pacificata, c’è una Pisa che ora più che mai pretende quello che gli è stato sottratto in questi anni, che vuole riappropriarsi delle risorse necessarie per portare avanti una vita dignitosa.
Nella città di Serantini, una via intitolata a Niccolai
Solo due giorni prima parlava Niccolai,
Franco era coi compagni, decisi più che mai:
«Cascasse il mondo sulla città,
quell’assassino non parlerà».
Sono passati quarant’anni dall’omicidio di Franco Serantini, anarchico e figlio di nessuno, ma la memoria della città di Pisa continua a funzionare molto bene. Continua a ricordare quel ragazzo, così giovane e così attivo nelle lotte sociali, una fra tutte il mercato rosso del quartiere CEP. Continua a ricordare quel 5 maggio del 1972, l’inaccettabile provocazione di Niccolai, esponente dell’MSI, che intendeva tenere un comizio a Pisa, i manifesti che recitavano “Cascasse il mondo su un fico, il fascista Niccolai a Pisa non parlerà”. Niccolai invece parlò, protetto da oltre mille celerini, una donna fu arrestata perché riuscì ad arrivare sotto al palco a sbeffeggiarlo.
Contro il welfare del debito
Un contributo politico su emergenza abitativa e servizi sociali.
Dopo anni di lotta per la casa, si fa sempre più necessaria una critica politica alla gestione dell’emergenza abitativa.
Quello che emerge dai comportamenti di rifiuto che si avviano a diventare vere e proprie ribellioni, è la mancanza di strumenti adeguati e la cronica assenza di risposte che l’istituzione della Società della Salute applica nei confronti di tutti quelli che si trovano – nei fatti – a rischio di non avere più un tetto sulla testa. Parliamo, nel solo nostro comune, di più di un migliaio di sfratti esecutivi, e di un numero in spaventosa crescita dei nuclei familiari che si dividono o cercano “soluzioni” di fortuna (camper e roulotte, ospitalità da parenti, sovraffollamento di piccoli garage, mobilità tra un dormitorio e l’altro della regione). Chi ha o sta per avere lo sfratto; chi è al primo o al decimo acceso e si trova a confrontarsi direttamente con ufficiali giudiziari, poliziotti energumeni e avvocati di padroni di casa; chi è in mezzo alla strada o ospite da qualche familiare, subisce sempre la stessa umiliazione ed il sentimento di impotenza di non trovare dalle istituzioni nessuna strada che sia di dignità e di emancipazione.