NEWROZ: CAPODANNO KURDO A PISA

  • Marzo 21, 2010 1:44 am
Oggi a Pisa 1000 persone sono scese in piazza a fianco del popolo
kurdo, che in questa data festeggia il suo capodanno, il Newroz, festa
dell’indipendenza e della lotta. La città di Pisa è stata scelta dalla
comunità Kurda italiana dopo gli arresti e la criminalizzazione
conseguenti all’operazione militare del 26 febbraio scorso.

Il corteo, partito alle 14 da piazza Sant’Antonio, si è snodato per le
vie principali della città intonando Bella Ciao in italiano ed in Kurdo
. In testa al corteo uno striscione "Newroz piroz be"; un augurio per
un buon capodanno, striscioni che rivendicavano la liberazione di
Ocalan, in carcere da più di dieci anni, e bandiere e striscioni delle
varie articolazioni del movimento di liberazione Kurdo . "Siamo tutti
del PKK" è stata la parola d’ordine del corteo in risposta
all’operazione militare internazionale del mese scorso che ha portato
alla chiusura della Roj Tv in Norvegia, all’arresto di più di cento
militanti in Europa, di cui sessanta solo in Italia, dove si trovavano
per partecipare a dei seminari politici. Sono stati accusati, tramite
il 270/bis, di terrorismo internazionale; gli ultimi sei sono stati
liberati solamente nella giornata di ieri.

Tappa conclusiva del corteo è stato il Palazzo dei Congressi, sede dei
festeggiamenti. Per tutta la serata si sono susseguiti danze, balli,
canti ma soprattutto interventi delle varie comunità Kurde d’Italia e
d’Europa. Durante la festa sono state proiettate immagini del Newroz in
Kurdistan e dell’attacco dell’esercito turco durante i festeggiamenti
del 2008 che causò la morte di un ragazzo.

Dalla piazza di quest’oggi è emerso come sia sempre più evidente la
necessità del governo turco di mantenere a tutti i costi un regime di
sfruttamento, possibile solo con la sopraffazione totale ed il dominio
militare dei territori kurdi. La proposta di pace di Ochlan, la
richiesta di un autonomia culturale e linguistica, il mantenimento dei
diritti umani di base (lingua e cultura, indipendenza sarà sostenuta
dal popolo con qualunque mezzo. Fino a quando la Turchia non si siederà
ad un tavolo di pace il popolo Kurdo non è disposto ad abbandonare le
armi e la lotta contro i piani dell’imperialismo occidentale e del
fascismo Turco.
Nell’Europa che si propone come baluardo della democrazia non è
tollerabile che militanti di una legittima lotta per
l’autodeterminazione di un popolo vengano arrestati e accusati di
essere terroristi; terroristi sono i militari turchi che continuano ad
incarcerare, torturare ed uccidere uomini e donne la cui unica colpa è
quella di far parte di una minoranza culturale non disposta ad
abbassare la testa.

SIAMO TUTTI DEL PKK, OCALAN LIBERO, KURDISTAN LIBERO!

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