Lotte post-coloniali

migranti

Pisa: in mille allo sciopero sociale contro la concertazione!

  • Maggio 10, 2011 10:28 am

E’ cominciata presto la giornata di lotta a Pisa: gli universitari, che ieri avevano occupato diverse facoltà, hanno picchettato gli ingressi di molti edifici dell’ateneo, impedendo di fatto lo svolgimento dell’attività didattica. Picchetti anche davanti alle scuole superiori, centinaia di studenti medi hanno raggiunto piazza Garibaldi, luogo del concentramento lanciato dall’assemblea di ateneo di lunedì scorso, nella quale si era deciso di muoversi autonomamente dalla Cgil.

In una città in cui la Cgil è più parte integrante dei dispositivi di governo del centro-sinistra più che di organizzazione di lotta sindacale, la stessa convocazione autonoma lanciata dal movimento studentesco ha dato fastidio al segretario provinciale ed agli organismi dirigenti della Cgil! Segno dell’incompatibilità annunciata e praticata dal movimento, che ha saggiamente deciso di interpretare questa data come mobilitazione contro la concertazione al ribasso, ed in antagonismo alle misure del nuovo patto sociale cui i sindacati confederali vogliono prestarsi! Corteo autonomo e sciopero generale quindi, per ribadire quali sono le parti contro cui riaccumulare forza e riaprire e potenziare le lotte e i conflitti!

Fuori legge gli sceriffi! Le ordinanze di Filippeschi sono anticostituzionali

  • Aprile 8, 2011 6:20 pm

Con una sentanza della Corte Costituzionale del 4 aprile è stato dichiarato illegittimo il potere conferito ai sindaci dal pacchetto sicurezza Maroni del 2008 di emanare ordinanze per il decoro, la vivibilità e la sicureza urbana. Ottiene un brusco stop, quindi, la disposizione che aveva permesso il materializzarsi di ogni sorta di delirio concepito dai primi cittadini, come ad esempio, nella città di Pisa, l’ordinanza anti-borsoni e l’odinanza anti-accampamento.

Questa sentenza si va ad inserire in un momento certamente non facile per la giunta che si trova a gestire l’accoglienza/contenimento dei profughi dalla Tunisia, tenuta in scacco da una parte di città, ben rappresentata dai commercianti di Calambrone che hanno buon gioco ad improvvisarsi vigilantes, con manifestazioni xenofobe e raid notturni, utilizzando i vasti spazi aperti dal ciclo di ordinanze securitarie di due anni fa.

Contro il nuovo patto sociale, occupato l’Inps

  • Aprile 8, 2011 5:17 pm

Pisa – Intorno alle 11 di questa mattina circa 50 persone si sono ritrovate davanti alla sede dell’Inps; in pochi minuti sono riusciti ad eludere la sicurezza invadendo l’atrio dell’edificio, mentre alcuni dei manifestanti hanno raggiunto il tetto, dal quale poco dopo è stato calato un lungo striscione che recitava “Contro il nuovo patto sociale – Fuck austerity”.
Nel frattempo davanti al palazzo si è radunato un presidio che ha bloccato l’ingresso, volantinando ed esponendo lo striscione “contro l’accordo-truffa di Colaninno, conflitto e riappropriazione verso lo sciopero generale”, in riferimento alla ristrutturazione in atto alla Piaggio.
Per qualche ora quindi la centrale via Bonaini è stata animata da un presidio che ha attirato l’attenzione dei molti che si recavano negli uffici dell’Inps e che hanno risposto con interesse a quanto stava avvenendo.

Verso il corteo del 5 marzo a Pisa, libertà e dignità!

  • Marzo 3, 2011 2:40 pm

L’onda lunga delle rivoluzioni in Maghreb e della crisi libica sta profondamente segnando anche la nostra sponda del Mediterraneo come testimoniano i sempre più frequenti episodi di evasioni e rivolte nei Cie, nonché la forza con cui le mobilitazioni del primo marzo in Italia hanno assunto le rivendicazioni di libertà e dignità che provengono dal Nord Afica. Lo scenario che si sta aprendo tende ormai a scavalcare il primo impatto emotivo di mera solidarietà a delle lotte geograficamente collocate altrove; emerge sempre più forte la consapevolezza del legame tra i regimi messi in crisi dai popoli arabi, piegati o comunque collusi agli interessi coloniali degli Stati Uniti e della Fortezza Europa, e la manifestazione di quegli stessi interessi nei nostri paesi, con leggi, ordinanze, apparati repressivi e di controllo, tesi alla creazione della forza lavoro più sfruttata, disperata e ricattabile possibile, tramite l’esclusione dall’accesso al reddito e ai diritti per i migranti.

Pisa a fianco della rivolta libica

  • Febbraio 24, 2011 10:29 am

22/02/2010

È rimbalzata da una pagina facebook all’altra, alimentata da mail e telefonate, la convocazione spontanea del presidio che si è svolto oggi a Pisa in solidarietà con la lotta del popolo libico, contro il massacro portato avanti dagli sgherri di Gheddafi. Circa 200 persone si sono quindi radunate in piazza di fronte al Comune con striscioni, materiale informativo e volantini. Tangibile la tensione verso gli avvenimenti di questi giorni e l’ansia dei numerosi compagni provenienti dai paesi nordafricani che hanno potuto fornire le informazioni più attendibili nonché le immagini e le foto più raccapriccianti a prova del livello di repressione in atto in questo momento in Libia.

“Il 28 gennaio è ripartire dalle lotte”

  • Gennaio 27, 2011 10:05 pm

Pisa – Sono giorni di fermento nella città toscana: l’università torna a riempirsi di presidi e volantinaggi, gli studenti medi si mobilitano contro il caro-trasporti, gli operai dell’indotto Piaggio entrano in sciopero permanente.

Gli studenti e le studentesse dell’università si preparano ad attraversare lo sciopero di domani da protagonisti; precari in formazione che vengono quotidianamente sfruttati come forza-lavoro gratuita negli stages e nei tirocini e, contemporaneamente, vengono privati dei diritti dato che la linea politica è quella della diminuzione dei servizi a fronte di un aumento dei costi.
E’ necessario tornare a far pulsare la stessa forza, la stessa determinazione, la stessa radicalità che gli studenti hanno saputo portare in piazza durante quest’autunno di lotte, avendo la capacità, ancora una volta, di scorgere e perseguire “un orrizzonte di cambiamento reale”.

Saharawi: trent’anni di lotta

  • Novembre 11, 2010 10:31 am

Domenica 21 NOVEMBRE  ore 17:30 dibattito aperto sulla tematica:
“Saharawi: trent’anni di lotta e d’esilio”
ore 20:00 LIVE Estrellas Seguia El Hamra

In questi giorni in cui la repressione marocchina nei confronti del SAHARA OCCIDENTALE è comparsa nella cronaca internazionale, Pisa si trova ad ospitare il gruppo musicale Saharawi: “Estrellas Seguia El Hamra”. Il nome del gruppo già racchiude le rivendicazioni che i ragazzi fanno per il loro popolo, infatti “Seguia el Hambra” è la zona desertica denominata “Fiume Rosso” che da sempre deve essere inserita nei confini del futuro stato Saharawi. Tale progetto è inserito nelle attività dell’Associazione Salam, che nasce dalla volontà di giovani operanti nel campo della cooperazione internazionale di creare un mezzo con il quale lavorare direttamente con i popoli del Mediterraneo e con particolare attenzione al popolo Saharawi. L’Associazione segue in modo preferenziale progetti avviati presso i campi profughi Saharawi e le nostre attività si basano sull’idea che, nonostante i quasi 40 anni di esilio del popolo Saharawi nel deserto, si debbano continuare le tradizioni e le attività che un tempo venivano svolte in quello che oggi è il Sahara occupato dal Marocco. Dopo numerosi viaggi intrapresi dai soggetti parte dell’associazione e da colleghi connessi con altri progetti umanitari, si è sentita forte l’esigenza di creare progetti non assistenzialisti, ma che creino lavoro e possibilità di crescita sociale e il laboratorio musicale è uno di questi.Per  Pisa è un’occasione speciale, in quanto potremmo sentire direttamente da persone Saharawi qual è la situazione che si vive oggi ai campi e come questi trent’anni di esilio abbiamo creato una divisione netta tra ciò che accade del Sahara Occupato e ciò che avviene nei campi profughi in Algeria. Il gruppo sarà ospitato dal S.A. NEWROZ (Via garibaldi 72) giorno 21 novembre .dove ci sarà un dibattito aperto sulla tematica: “Saharawi: trent’anni di lotta e d’esilio” che inizierà a partire dalle 17:30, a seguire video aperitivo e spettacolo musicale . Le musiche che andremo ad ascoltare fanno parte di un repertorio che ha come finalità quella di recuperare la musica tradizionale e le litanie Saharawi, ed è inserito in un progetto di cooperazione tra ragazzi italiani dell’Associazione Salam e ragazzi del campo del “27 de Febrero”. L’idea centrale del progetto è quella di creare un centro culturale, autogestito e autofinanziato dai ragazzi di ambo i sessi e con particolare attenzione alle persone con disabilità, in cui si possa condividere non solo il tempo (in un campo profughi vuol dire quasi l’intera giornata) ma costruire dei percorsi di autodeterminazione che mirino a portare il loro messaggio identitario fuori dai campi. Questo laboratorio mira a diventare un luogo in cui fare musica vuol dire recuperare l’identità Saharawi e allontanarsi dal contesto della globalizzazione e uniformità al modello europeo, che tanto dilaga presso i campi.Nel tour italiano si sta’ incidendo anche un disco che avrà la funzione di finanziare il laboratorio. Questa attività di raccolta fondi viene fatta nelle serate, in quanto i ragazzi sono voluti essere loro stessi protagonisti diretti della campagna di donazioni, convinti che non l’assistenzialismo sia il loro futuro, ma un percorso che li veda protagonisti in prima persona del cambiamento del loro popolo.

domenica 21 novembre: Saharawi, più di trent’anni di lotta; ore 17.30 dibattito e video; ore 20.00 concerto saharawi con i Seguia El-Hamber

La vita nei campi profughi sotto l’occupazione israeliana

  • Novembre 9, 2010 6:27 pm

NEWROZ: CAPODANNO KURDO A PISA

  • Marzo 21, 2010 1:44 am
Oggi a Pisa 1000 persone sono scese in piazza a fianco del popolo
kurdo, che in questa data festeggia il suo capodanno, il Newroz, festa
dell’indipendenza e della lotta. La città di Pisa è stata scelta dalla
comunità Kurda italiana dopo gli arresti e la criminalizzazione
conseguenti all’operazione militare del 26 febbraio scorso.

Il corteo, partito alle 14 da piazza Sant’Antonio, si è snodato per le
vie principali della città intonando Bella Ciao in italiano ed in Kurdo
. In testa al corteo uno striscione "Newroz piroz be"; un augurio per
un buon capodanno, striscioni che rivendicavano la liberazione di
Ocalan, in carcere da più di dieci anni, e bandiere e striscioni delle
varie articolazioni del movimento di liberazione Kurdo . "Siamo tutti
del PKK" è stata la parola d’ordine del corteo in risposta
all’operazione militare internazionale del mese scorso che ha portato
alla chiusura della Roj Tv in Norvegia, all’arresto di più di cento
militanti in Europa, di cui sessanta solo in Italia, dove si trovavano
per partecipare a dei seminari politici. Sono stati accusati, tramite
il 270/bis, di terrorismo internazionale; gli ultimi sei sono stati
liberati solamente nella giornata di ieri.

Tappa conclusiva del corteo è stato il Palazzo dei Congressi, sede dei
festeggiamenti. Per tutta la serata si sono susseguiti danze, balli,
canti ma soprattutto interventi delle varie comunità Kurde d’Italia e
d’Europa. Durante la festa sono state proiettate immagini del Newroz in
Kurdistan e dell’attacco dell’esercito turco durante i festeggiamenti
del 2008 che causò la morte di un ragazzo.

Dalla piazza di quest’oggi è emerso come sia sempre più evidente la
necessità del governo turco di mantenere a tutti i costi un regime di
sfruttamento, possibile solo con la sopraffazione totale ed il dominio
militare dei territori kurdi. La proposta di pace di Ochlan, la
richiesta di un autonomia culturale e linguistica, il mantenimento dei
diritti umani di base (lingua e cultura, indipendenza sarà sostenuta
dal popolo con qualunque mezzo. Fino a quando la Turchia non si siederà
ad un tavolo di pace il popolo Kurdo non è disposto ad abbandonare le
armi e la lotta contro i piani dell’imperialismo occidentale e del
fascismo Turco.
Nell’Europa che si propone come baluardo della democrazia non è
tollerabile che militanti di una legittima lotta per
l’autodeterminazione di un popolo vengano arrestati e accusati di
essere terroristi; terroristi sono i militari turchi che continuano ad
incarcerare, torturare ed uccidere uomini e donne la cui unica colpa è
quella di far parte di una minoranza culturale non disposta ad
abbassare la testa.

SIAMO TUTTI DEL PKK, OCALAN LIBERO, KURDISTAN LIBERO!

Vedi anche:

PRIMO MARZO A PISA tra limiti e potenzialità

  • Marzo 1, 2010 1:26 am
                                                                                                                                                             L’appuntamento del Primo marzo a
Pisa è stato attraversato dalle comunità migranti in una serie di iniziative
svolte dalla prima mattina fino al tardo pomeriggio.

Alle 10 un presidio di 300
persone composto da migranti e antirazzisti si è trasformato in un corteo non
autorizzato fino alla prefettura, dove con interventi, cartelli, striscioni i
migranti hanno con forza posto l’opposizione alla costruzione dei CIE in
Toscana annunciata dal candidato PD alla presidenza della regione; il diritto
alla cittadinanza, alla libertà di movimento, alla lotta contro ogni
discriminazione e razzismo sociale e di Stato.

Nel pomeriggio a Santa Croce,
zona industriale del Valdarno dove è forte la concentrazione di lavoratori
migranti, dalle 18 una manifestazione di circa mille persone ha attraversato il
centro della città raggiungendo la piazza del municipio.