CANAPISA VS COMUNE: MANIFESTARE E’ UN DIRITTO!

  • Aprile 28, 2010 1:44 pm
Ieri pomeriggio l’Osservatorio Antiproibizionista/Canapisa Crew ha invaso le aule del Consiglio Comunale, che aveva all’ordine del giorno una mozione bipartisan contro lo svolgimento di Canapisa, la manifestazione antiproibizionista che dal 2001 si svolge annualmente a Pisa. Di fronte a una presa di posizione così forte contro la libertà di manifestare, gli antiproibizionisti hanno scelto di far sentire la propria voce in consiglio esponendo uno striscione con scritto “Manifestare è un diritto: l’antiproibizionismo non è un crimine”.

In una nota diffusa la scorsa settimana il Comune si era dichiarato espressamente “contrario alla concessione dell’uso di strade e piazze cittadine per lo svolgimento della manifestazione” (che si terrà il 29 maggio) con delle motivazioni sconcertanti: alcune becere e pretestuose, come le scritte sui muri durante la manifestazione, altre, molto più gravi, che entrano nel merito dei contenuti del corteo, nel tentativo di delegittimarlo.

Dice infatti la nota: “Riteniamo che temi come gli stili di vita, le dipendenze, il rapporto tra droghe pesanti e leggere, che incidono sui giovani e sulle famiglie, non hanno bisogno di sfilate e manifestazioni caricaturali ma debbano essere trattate con competenza, attenzione e serietà dalle istituzioni competenti, Amministrazione Comunale compresa”.

Dopo una settimana in cui più voci si sono levate contro il tentativo repressivo del Comune, la mozione che è stata presentata ieri in Consiglio è stata ridimensionata nella forma, ma non nei contenuti. Dopo una lunga discussione, in cui il PD cittadino ha fatto sfoggio della sua imbarazzante debolezza politica, la mozione approvata in serata non chiede più espressamente che la questura vieti l’autorizzazione della manifestazione, ma che gli organizzatori si assumano maggiori responsabilità sullo svolgimento di Canapisa e che la manifestazione si svolga con “modalità” diverse dagli anni passati.

La mozione, approvata con 21 voti favorevoli e 2 contrari (Sel), ha suscitato la rabbia degli organizzatori di Canapisa. Quando si parla di “modi” di svolgimento diverso, infatti, probabilmente si intende che un corteo antiproibizionista non può attraversare le vie del centro, ma deve essere invisibile all’occhio scandalizzato della città vetrina.

Contro questo vergognoso tentativo repressivo, l’Osservatorio antiproibizionista/Canapisa Crew, ha indetto due appuntamenti cittadini:

MERCOLEDI’ 28 ore 21 ASSEMBLEA CITTADINA alla Facoltà di Lettere, Pisa

GIOVEDI’ 29 ore 21.30 ASSEMBLEA GENERALE nella caffetteria di Rebeldia, via Battisti 51

È inoltre stato diffuso un appello di cui riportiamo il testo:

APPELLO PER CANAPISA 2010

La libertà di manifestazione del pensiero è un diritto fondamentale riconosciuto in tutti gli ordinamenti giuridici che vengono definiti come “democratici".

Secondo la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, "ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.

L’articolo 21 della Costituzione Italiana, invece, recita testualmente che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Oggi questo fondamentale diritto è in pericolo nella nostra città di Pisa dove un’inedita accozzaglia bipartisan PD-PdL vorrebbe vietare Canapisa, la street parade antiproibizionista che dal 2001 si tiene nella nostra città e che nelle sue nove precedenti edizioni non ha mai causato danni o gravi problemi e non ha mai visto accadere alcun episodio grave o anche solo particolarmente spiacevole.

Noi crediamo che, indipendentemente dalle opinioni che ognuno può avere su proibizionismo/antiproibizionismo, Canapisa abbia tutto il diritto di essere svolta e riteniamo che, al di là di ogni ipocrisia, gli amministratori e i consiglieri comunali che vorrebbero imporre il silenzio agli antiproibizionisti, dovrebbero almeno avere la dignità di ammettere che voler vietare Canapisa significa vietare una manifestazione politica e significa quindi voler limitare la libertà di espressione e di pensiero.

Per questo chiediamo alle autorità competenti di non ascoltare le velenose proposte di chi vorrebbe imporre la censura preventiva contro le idee sgradite e di garantire il 29 maggio il regolare svolgimento nelle forme e nei modi che verranno scelti dagli organizzatori della manifestazione.

Foto tratta da www.autautpisa.it