Fuori legge gli sceriffi! Le ordinanze di Filippeschi sono anticostituzionali

  • Aprile 8, 2011 6:20 pm

Con una sentanza della Corte Costituzionale del 4 aprile è stato dichiarato illegittimo il potere conferito ai sindaci dal pacchetto sicurezza Maroni del 2008 di emanare ordinanze per il decoro, la vivibilità e la sicureza urbana. Ottiene un brusco stop, quindi, la disposizione che aveva permesso il materializzarsi di ogni sorta di delirio concepito dai primi cittadini, come ad esempio, nella città di Pisa, l’ordinanza anti-borsoni e l’odinanza anti-accampamento.

Questa sentenza si va ad inserire in un momento certamente non facile per la giunta che si trova a gestire l’accoglienza/contenimento dei profughi dalla Tunisia, tenuta in scacco da una parte di città, ben rappresentata dai commercianti di Calambrone che hanno buon gioco ad improvvisarsi vigilantes, con manifestazioni xenofobe e raid notturni, utilizzando i vasti spazi aperti dal ciclo di ordinanze securitarie di due anni fa.

Viene dunque completamente delegittimato, e perde di credibilità, l’operato di un sindaco che intorno alla retorica della sicurezza e del degrado ha cercato di costruire consenso; i continui rimandi al mantra della legalità risulterebbero decisamente inopportuni e poco difendibili alla luce della disposizione della Corte Costituzionale.

Sarebbe però superficiale, da parte dell’enorme movimento antirazzista di due anni fa, caratterizzato da un forte protagonismo degli ambulanti abusivi africani e degli abitanti dei campi, che ha duramente cercato di contrastare l’emanazione delle ordinanze, considerare la sentenza semplicemente come un vittoria.

I provvedimenti del sindaco Filippeschi, quando sono stati emanati, hanno avuto un valore principalmente politico, andando a istituzionalizzare delle situazioni già esistenti; le retate nelle case dei venditori senegalesi o in Piazza del Duomo non sono cominciate con l’ordinanza anti-borsoni, e gli sgomberi dei campi venivano eseguiti anche prima dell’ordinanza anti-accampamento. Né quindi si può pensare che la sentenza della Corte Costituzionale possa immediatamente mettere fine a questo stato di cose; il clima razzista e xenofobo costruito dalla giunta pisana, che ha dato modo alla Confcommercio in questi giorni di proporre crociate contro zingari e vu cumprà, non si esaurirà automaticamente.

Sarà invece necessario che si rimetta in moto quel protagonismo e quella presa di parola delle soggettività migranti che si sono strenuamente battute contro il disciplinamento e le politiche post coloniali, reclamando libertà di movimento, reddito, diritti.