Occupata ex caserma. Pisa verso il corteo contro le spese militari

  • Ottobre 25, 2012 12:25 pm

Occupata questa mattina l’ex caserma Curtatone e Montanara da parte di giovani studenti, precari e disoccupati della città. Un’iniziativa organizzata per rilanciare il corteo d’opposizione alla parata militare che si svolgerà sabato mattina allo stadio Romeo Anconetani di Pisa. Il nutrito gruppo ha aperto i cancelli nella prima mattinata, coinvolgendo da subito gli abitanti del quartiere S. Martino, compiaciuti della riapertura di questo spazio.

La struttura, di proprietà demaniale, è vuota da circa dieci anni, composta da quattro grandi palazzine costruite su un’area verde gigantesca. Sporcizia, incuria e degrado: dunque tutto secondo la “norma” dei luoghi lasciati all’abbandono, tranne per il fatto che alcuni mezzi privati, macchine, suv e scooter, erano parcheggiati all’interno della struttura militare. Insomma, l’ex caserma era diventata in questi anni un comodo parcheggio privato ad uso esclusivo di carabinieri, militari e delle proprie famiglie.

Con l’iniziativa di questa mattina, Pisa si dimostra ancora una volta una città che non vuole subire in silenzio le decisioni prese dall’amministrazione comunale e dalle istituzioni tutte. Lo sperpero dei soldi pubblici per la parata militare della Folgore che celebrerà sabato il settantesimo anniversario della battaglia di El Alamein, nonchè la concessione dello stadio comunale per questo evento, non vanno giù alle centinaia di persone che tutti i giorni sono costrette a subire austerità ed impoverimento.

Dunque l’appuntamento per il corteo di contestazione di sabato è alle 15 in Logge dei Banchi; un corteo che si preannuncia partecipato da individualità e realtà collettive provenienti anche dalle altre città della Toscana. Una giornata di mobilitazione per ribadire che i soldi pubblici devono essere redistribuiti a scuole, università e ospedali, devono essere utilizzati per gli affitti di chi non può permettersi una casa e per i servizi al cittadino.

Di seguito il volantino distribuito durante l’occupazione:

BASTA SPESE MILITARI. RICONVERTIAMO L’EX DISTRETTO MILITARE!

Oggi in diverse realtà autorganizzate del mondo sociale e universitario abbiamo deciso di riaprire l’ex distretto militare “curtatone e montanara”. La situazione di questa caserma è emblematica: dopo anni di abbandono e con il blocco della trattativa tra ministero della difesa ed enti locali che dovrebbe trasformare le tre caserme in zone residenziali ad alta “valorizzazione economica” in cambio di una nuova mega “caserma” ad ospedaletto, come studenti, precari e lavoratori abbiamo deciso di aprire questo spazio per denunciare l’impiego di risorse economiche ed immobiliari al servizio di ricchi ed esercito.

Noi riapriamo questo enorme luogo per denunciare l’enorme dispendio di soldi e risorse delle “parate” militari di Stato impiegate nella celebrazione della sconfitta colonialista e fascita di El Alamein come quella di sabato prossimo.
Chi come noi combatte la crisi e la precarietà quotidianamente non accetta che la crisi del debito sia utilizzata per impoverire ancora di più la stragrande maggioranza della popolazione, e nel mentre si continui a privilegiare gli interessi di chi produce guerra e devastazione da una parte, e dei ricchi banchieri, immobiliaristi e grandi speculatori dall’altra.

L’occupazione di questa ex caserma significa per noi proprio questo: ci siamo stufati di vederci derubare delle nostre vite in favore dei soliti potenti; è giunta l’ora di riprendersi tutto. In questa ex caserma, così come in tante altre zone della nostra città che sono in attesa di essere “valorizzate”, i profitti degli imprenditori di guerra e del mattone devono e possono diventare scuole, case dello studente, biblioteche, abitazioni popolari, mense autogestite etc…
Con questo spirito e con queste pratiche di riappropriazione, rilanciamo la partecipazione al corteo “no alla guerra, no alle spese militari” di sabato 27 alle ore 15 in piazza XX settembre.

Realtà autorganizzate contro la guerra e le spese militari