Archives for Febbraio, 2015
Pisa. I lavoratori G.B. vincono: né licenziamenti né trasferimenti
Grazie alla lotta, ai blocchi dei lavoratori e alla loro determinazione nel non subire l’arroganza padronale dopo più di quattro mesi si è conclusa la vertenza G.B. con il mantenimento dei posti di lavoro a parità salariale e il ritiro dei trasferimenti. Con l’ultimo incontro in Prefettura di venerdì, preceduto dai blocchi al terminal autonoleggi del 31 gennaio, si sono definiti i termini del nuovo accordo: riapertura della procedura di mobilità per consentire ai sette lavoratori dichiarati in esubero da GB srl. di passare, senza demansionamenti e a parità di retribuzione, all’Ape Service, la cooperativa pisana aggiudicataria dell’appalto con Europcar Italia srl, società di autonoleggio che rappresentava circa il 50% del fatturato totale della G.B. srl.
#EmilioResisti, IBAN e intestazione beneficiario per benefit
Pochi giorni fa Emilio, compagno vittima dell’infame aggressione fascista di domenica 18 Gennaio al CSA Dordini, è stato spostato dal reparto di terapia intensiva al reparto di riabilitazione dell’Ospedale Maggiore di Cremona.
Il quadro clinico rimane complesso anche se in lento e progressivo miglioramento.
Dalla fabbrica occupata Özgür Kazova di Istanbul, passando per tantissime curve europee fino ad attraversare Salonicco, Madrid e numerosissime città italiane; è stata tantissima la solidarietà espressa nei confronti di Emilio e del CSA Dordoni.
Solidarietà che si è trasformata in determinazione e rabbia collettiva contro gli squadristi di CasaPound nel corteo nazionale antifascista di Cremona del 24 Gennaio.
Sono seguite numerose iniziative benefit, a partire dal concerto dei 99 Posse nei locali del CSA Dordoni, per raccogliere fondi da destinare alla famiglia del compagno aggredito.
Nuovo ISEE. La guerra ai finti poveri inventa i finti ricchi
Dal 1 gennaio 2015 è in vigore il nuovo sistema di calcolo dell’ISEE, il principale indicatore della condizione economica tramite il quale viene regolamentato l’accesso alle prestazioni sociali agevolate. Al di là della pubblicistica d’assalto della lotta ai “finti poveri”, ai “furbetti del welfare” di Poletti & Co., si tratta di una riforma in preparazione da tempo e che opera nel profondo. L’erogazione delle prestazioni welfaristiche viene ristrutturata nel verso dell’espulsione dalla sfera di idoneità a beneficiare delle prestazioni ricalcolando a rialzo la condizione economica. Secondo una stima del Sole 24 Ore, i patrimoni del 2015, a parità di condizioni reddituali oggettive con il 2014, risulteranno più cospicui dall’ 8% fino al 30% in base a parametri come il valore della propria casa calcolato sull’IMU, l’eventuale mutuo ad esso connessa, lo stipendio, il numero di figli e di anziani a carico. Secondo il coordinatore della consulta dei CAF, Valeriano Canepari, su proiezioni effettuate sulla base dei primi riscontri, la platea di coloro che usufruiscono di servizi e prestazioni legati alla situazione economica potrebbe ridursi del 20%. Insomma, come se all’improvviso, ci fossimo arricchiti e quindi cosa dovremmo farcene di borse di studio, contributi assistenziali, tariffe agevolate etc.?