CORTEO CONTRO FINI, GLI AUTONOMI AGGIRANO LA POLIZIA

  • Maggio 13, 2010 4:46 pm

Oggi a Pisa l’onorevole Gianfranco Fini invitato dall’ateneo pisano ad intervenire sul tema del diritto alla cittadinanza. In duecento contestano la sua presenza in una città blindata.

Appena saputo dell’arrivo di Fini in città larga parte delle realtà cittadine si è mobilitata per contestare l’evento.

La campagna politica messa in piedi ha ottenuto come primo risultato lo spostamento dell’evento dall’edificio storico La Sapienza ad una sede più decentrata (il Polo Carmignani in Piazza dei Cavalieri) e, probabilente, più adeguata a mantenere le piazze in quello stato di pacificazione tanto agognato dalle questure italiane.

L’appuntamento di Piazza Dante si è presto trasformato in un corteo non autorizzato che come prima azione ha bloccato il traffico dei lungarni. Ha poi attraversato il centro cittadino portando le proprie ragioni con forza e determinazione, spingendosi verso il luogo in cui Gianfranco Fini ha tenuto la sua passerella politica.

Giunti in piazza dei Cavalieri ingente era lo schieramento di forze dell’ordine: polizia, carabineri, guardia di finanza, forze speciali. Una città e un’università completamente blindate, nelle quali ancora una volta la gestione degli spazi collettivi viene relegata ad una questione di ordine pubblico e messa nelle mani dei questurini.I manifestanti hanno chiesto di poter partecipare al dibattito pubblico che era in corso all’interno del Polo Carmignani.

Come era prevedibile tale possibilità è stata negata e, di conseguenza, lo spezzone autonomo del corteo, in larga parte composto dai militanti del Collettivo Universitario Autonomo, si è staccato dalle altre realtà presenti in piazza, andando ad attreversare un altro pezzo di città, aggirando i cordoni della celere e portando la contestazione fino ai cancelli sigillati del Polo.

Non dimentichiamo chi è Fini: il presidende della Camera, impegnato in un restyling della sua immagine, che si fa portavoce di una nuova democrazia, è il Fini firmatario di due delle peggiori leggi mai divulgate negli ultimi anni.

La Bossi-Fini è alla base delle centinaia di respingimenti dei migranti nelle nostre acque. La Fini-Giovanardi ha riempito le carceri italiane, nelle quali avvengono quasi quotidianamente omicidi di stato.Era Fini nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova, è sempre Fini che si reca nelle sinagoghe israliane stringendo la mano agli assassini sionisti.

Un’opposizione a questo personaggio nelle nostre università e nelle nostre città è, non solo necessaria, ma doverosa.Un anno fa gli scontri durante le contestazioni a Pera, quest’anno i cortei degli studenti medi, solo tre settimane fa il corteo in difesa delle occupazioni di case, fino ad arrivare ad oggi: la riflessione è che solo tramite la lotta, che si esprime con determinate pratiche di piazza, ci si riappropria degli spazi, dei saperi, dei diritti che ci vengono costantemente sottratti.

Quella di stamattina è certamente una vittoria per chi quotidianamente porta all’interno dell’università nuovi contenuti, che non si fermano all’autoreferenzialità, che rompono le dinamiche della rappresentanza e che creano reali rotture con il sistema.