Archives for Dicembre 11th, 2012
Pisa. Studenti medi tra ordine pubblico e ipocrisia democratica
Dopo il 6D a Pisa la mobilitazione degli studenti medi si trova ad affrontare untentativo di criminalizzazione che, approfittando della sponda politica offerta dal partito al governo in città e da gruppuscoli studenteschi fantasma, tenta di ridurre l’agibilità di un movimento che parte dalle scuole in agitazione ma comunica con le altre lotte in città contro le politiche di austerità e impoverimento.
La minaccia della repressione poliziesca a suon di denunce, annunciate sulle colonne del Tirreno, non ferma le scuole in agitazione. Si moltiplicano le occupazioni e le autogestioni negli istituti pisani.
Il comunicato di tutte le scuole in lotta riportato qui sotto risponde e rilancia sulle prossime mobilitazioni, dall’assemblea cittadina di venerdì, a un prossimo corteo cittadino. Nonostante le intimidazioni – testimoniate dall’intervista alle studentesse di Cascina sotto riportata – la città in lotta solidarizza e si unisce agli studenti e alle studentesse con numerosi comunicati (vedi sotto) per opporsi a chi, nel proprio isolamento, mistifica la realtà e attacca le lotte di tutti noi.
L’onda lunga del #6D pisano
Il conflitto che sta emergendo dalle ultime mobilitazioni cittadine, trainate soprattutto dagli studenti medi, inizia a sortire i suoi effetti tra i pavidi difensori dello status quo; il questore ipotizza una repressione in salsa paternalistica, il PD si lagna, gli infami si dissociano; nel frattempo gli studenti rilanciano e occupano le scuole.
Le lotte che hanno attraversato la città di Pisa nelle ultime settimane hanno mostrato un crescente protagonismo di alcuni importanti segmenti sociali e una sempre maggior determinazione nel voler raggiungere gli obiettivi senza dover rendere conto ad alcuna autorità politica o poliziesca. Dal primo corteo degli studenti medi dove ai giovani è stato impedito l’ingresso nel palazzo del Comune, non senza che questo causasse tensioni con le forze dell’ordine, passando dallo sciopero del 14 novembre in cui le operaie Sodexo hanno portato la loro protesta sulla Torre di Pisa, fino alle ultime manifestazioni in cui invece i palazzi del potere (Comune e Provveditorato) sono stati espugnati senza temere lo scontro, al prezzo di un paio di portoni abbattuti. Tutto questo accompagnato dalle occupazioni di spazi dove poter radicare e sedimentare le proprie lotte, fossero questi le scuole o un casottino inutilizzato all’interno dell’ospedale.